La sedentarietà, questa (s)conosciuta

Sono settimane difficili, le nostre giornate sono radicalmente cambiate e le abitudini alimentari rischiano di prendere una brutta piega. Sebbene per molti di noi questa sia una situazione anomala, è altresì vero che forse alcuni hanno già dovuto fronteggiare periodi analoghi: penso al recupero da brutti infortuni, condizioni patologiche, convalescenza dopo un ricovero ospedaliero.

Sedentarietà e monotonia sono forse i due fattori che in queste situazioni possono influenzare maggiormente i nostri comportamenti e quindi le scelte a tavola. Perdita di massa magra e aumento di quella grassa sono le conseguenze dietro l’angolo.

Vediamo allora alcuni spunti che possono aiutarci ad affrontare questo periodo.

  • Fare un passo indietro. Ricordiamoci che per molti di noi si prospetta un periodo in cui il dispendio energetico giornaliero sarà ridotto ai minimi termini. Anche chi precedentemente conduceva una vita semi-sedentaria non di rado poteva raggiungere i 4-5000 passi giornalieri; ora tra smart-working e limitazioni, tale parametro può risultare notevolmente diminuito. Ne deriva che l’alimentazione dovrà necessariamente essere rivista.
  • Non cucinare per passare il tempo. La cucina è anche aggregazione, diversivo, ma il rischio più grande è quello di ritrovarsi con frigo e pancia pieni. La classica frase “Facciamo un dolce” poi nella pratica si traduce nell’avere a disposizione una preparazione molto sbilanciata verso zuccheri/grassi con la quale inevitabilmente si andranno a fare diverse colazioni e spuntini.
  • Organizzarsi con la spesa. Compilare sempre una lista così da ottimizzare sia gli acquisti che le uscite e non recarsi a fare acquisti con il senso di fame. Eviteremo comportamenti che possono indurci a fare scelte sbagliate.
  • Chiedete un consulto per una dieta personalizzata. Così facendo, i due punti discussi sopra risulteranno molto più facili da affrontare: da un lato sapremo cosa comprare, dall’altro potremo avere indicazioni su come preparare pasti equilibrati ma sicuramente gradevoli. Ricordiamoci che seguire una corretta alimentazione, basata su fabbisogni soggettivi, è fondamentale per ognuno di noi, a maggior ragione in questi periodi.
  • Gli sportivi devono modificare significativamente la propria dieta. Nella quasi totalità dei casi l’attività fisica subirà significative variazioni e di conseguenza anche l’alimentazione. Questo è un altro punto cruciale, poiché le abitudini non saranno facili da cambiare: se prima le quantità di determinati nutrienti dovevano essere necessariamente aumentate, ora anche qui si dovrà fare un passo indietro, con tutte le difficoltà che ne derivano. Dal punto di vista psicologico sarà difficile accettare porzioni ridotte, dal lato fisiologico sarà necessario un periodo di adattamento per far sì che tali porzioni possano portare ad appagare il senso di fame.
  • Attenzione alle fake news! Il periodo attuale ce lo insegna: si è sentito dire che l’integrazione di vitamina C o bere bevande calde possono prevenire il contagio da SARS-CoV-2, cosi come che una dieta prevalentemente proteica possa potenziare il nostro sistema immunitario. Non riempiamo i carrelli di agrumi, integratori e petti di pollo, con il rischio di seguire una dieta sbilanciata e monotona.

Ci tengo a precisare che “la dieta anti-Coronavirus” NON ESISTE.

Atteniamoci alle corrette norme igienico-comportamentali e seguiamo una sana alimentazione.

                                                          Dr. Michele Bagliani – Biologo Nutrizionista