Vertigini Cervicali, cosa sono e cosa fare per guarirle

I dolori cervicali sono una delle problematiche fisiche più comuni. Il fastidio a carico del collo può dipendere da una serie di fattori, come ad esempio le posture sbagliate assunte durante le ore di studio o di lavoro. Pensiamo ad esempio a chi passa molte ore seduto davanti al computer, o ai “colpi di frusta” causati da incidenti stradali o ai traumi causati dall’ attività sportiva. In genere, la cervicale comporta grossi fastidi, come i dolori nella zona del collo: nei casi più gravi, come ad esempio in presenza di una o più ernie, l’indolenzimento può estendersi alle spalle e al dorso, creando problemi seri e una ridotta qualità della vita.

Vertigini cervicali, cosa sono e come diagnosticarle

Un sintomo tipico della cervicale è la vertigine.

Molto probabilmente quasi tutti coloro che soffrono di disturbi a carico del collo hanno sperimentato almeno una volta questa spiacevole sensazione, che è caratterizzata da un’alterazione dell’orientamento nello spazio e dalla perdita di equilibrio.

L’insorgere della vertigine, specialmente nel momento della prima manifestazione, può provocare anche un grosso spavento ai soggetti colpiti, con conseguenze molto pericolose: immaginiamo ad esempio di dover fronteggiare una vertigine mentre ci si trova alla guida di un auto o di un qualsiasi veicolo, magari in mezzo al traffico.

Le persone interessate da vertigini cervicali riferiscono proprio di una sensazione di “mondo che gira”, accompagnato da un dolore al collo e spesso anche da mal di testa.

Molto spesso le vertigini sono causate da problematiche a carico dell’orecchio interno, ma nel caso delle vertigini cervicali il problema è da ricercare nelle strutture della cervicale, che possono essere alterate o danneggiate in seguito ad uno degli eventi a cui facevamo riferimento in precedenza.

Quali sono i sintomi che accompagnano le vertigini cervicali?

Il mal di testa, come detto, ma anche il ronzio all’orecchio (a volte in entrambi), la perdita di coordinazione, la nausea e in alcuni casi anche il vomito.

Svolgere attività fisica è sempre una pratica consigliata per alleviare i sintomi, ma bisogna scegliere bene gli esercizi da fare per non rischiare di peggiorare la situazione.

E’ inoltre opportuno evitare di alzarsi troppo bruscamente e di effettuare movimenti del collo eccessivamente rapidi e perentori: sono situazioni che non fanno altro che favorire il presentarsi delle vertigini.

Oltre ai traumi e ai colpi di frusta, le vertigini cervicali possono essere determinate anche dal blocco delle arterie del collo da indurimento, che in campo medico è nota come aterosclerosi.

Se invece si verifica una lacerazione di queste arterie, anche solo parziale, ecco che il flusso sanguigno non arriverà in maniera corretta verso l’orecchio interno o verso il tronco cerebrale, e la persona interessata sperimenterà una situazione altamente sgradevole.

Un’altra causa di vertigine è l’artrosi cervicale, che favorisce una progressiva usura delle vertebre e dei dischi della cervicale aumentando così l’insorgere delle vertigini.

Quando il disco vertebrale si estroflette, andando a toccare il midollo spinale, ci si trova di fronte ad un’ernia cervicale, che provoca chiaramente grossi problemi alle persone affette da questa patologia, a cominciare proprio dalle vertigini.

Negli ultimi tempi si è parlato molto anche dei danni provocati dalle posture errate assunte da coloro che passano molto tempo con il proprio smartphone: in effetti, la continua inclinazione del collo verso il basso non fa che accentuare i sintomi, provocando anche mal di testa e dolore al collo.

Trattamento delle vertigini cervicali: fisioterapia e farmaci

Per diagnosticare correttamente la vertigine cervicale è necessario prima escludere tutte le altre possibile cause che possono comportare l’insorgere di vertigini.

Sarà il medico specialista a procedere con diagnosi differenziali, escludendo cause che riguardano l’apparato uditivo (tramite visita otorinolaringoiatrica, ndr), oppure patologie cerebrali come ictus, fino ad arrivare ad una diagnosi che escluda la sclerosi multipla o la presenza di un tumore.

Inoltre, sarà opportuno verificare che le vertigini non derivino da una situazione psicologica, e quindi da ansia, stress e attacchi di panico.

Una volta escluse tutte queste cause, si può procedere con alcune indagini: la risonanza magnetica cervicale è senza dubbio lo strumento migliore per studiare la patologia, ma anche l’ecodoppler dei vasi del collo e l’elettromiografia (che misura la conducibilità dei nervi) sono esami specifici per accertare la presenza di vertigini cervicali.

Il trattamento di questa patologia viene praticato da un fisioterapista, che studierà il quadro clinico del paziente e sceglierà la modalità migliore d’ intervento.

Ad esempio, la laserterapia è in grado di ridurre il dolore e l’infiammazione a carico delle strutture interessate, così come la tecarterapia e il pompage, quest’ultimo, utilizzato per allentare la tensione.

Assieme a queste pratiche fisioterapiche, il medico può decidere se prescrivere anche dei farmaci per ridurre i sintomi di oppressione al collo e soprattutto le vertigini cervicali: i più comuni sono i miorilassanti come la Tizanidina o gli anti-vertigini a base di Meclizina o Scopolamina.

Fonte: https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/vertigini-cervicali/

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