Hai sentito spesso parlare di artrocentesi del ginocchio ma non sai di cosa si tratta? Ti trovi esattamente nel posto giusto.
Quando l’articolazione del ginocchio si infiamma o subisce un trauma che causa dolore, gonfiore, rigidità e movimento limitato, il medico può raccomandare l’artrocentesi.
Ma cos’è? Come viene eseguita? Qual è il suo scopo? Scopriamolo insieme.
Dolore al ginocchio: cause e rimedi
ll dolore al ginocchio (noto anche come gonalgia) è un sintomo abbastanza comune, scatenato da alcuni fattori di rischio come artrite, obesità, sovraccarico funzionale e storia di infortuni passati.
Le cause sono molteplici: infiammazione del tendine rotuleo, lesione legamento crociato anteriore, cisti di Baker, borsite, problematiche legate al menisco e molte altre.
Il primo approccio (di tipo conservativo) prevede l’applicazione del noto protocollo RICE (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione) associato a farmaci antinfiammatori per alleviare la sintomatologia.
Se il dolore al ginocchio persiste bisogna consultare il medico per stabilire la tipologia di approccio da adottare: chirurgico oppure con percorsi di recupero con fisioterapisti.
Artrocentesi del ginocchio: cos’è?
Il reumatologo nei casi più particolari di dolore all’articolazione al ginocchio può richiedere l’esecuzione di alcuni esami diagnostici specifici in grado di mettere in evidenza l’eventuale presenza di patologie particolari.
Tra questi abbiamo l’artrocentesi del ginocchio: una procedura medica utilizzata per diversi scopi terapeutici e diagnostici che consiste nell’introduzione di un ago nell’articolazione del ginocchio per prelevare liquido sinoviale.
Il campione raccolto viene analizzato in laboratorio per la valutazione del suo grado di infiammazione, la presenza di cristalli o agenti patogeni al fine di determinare la causa del problema.
L’artrocentesi del ginocchio è una procedura semplice e viene eseguita dal reumatologo in regime ambulatoriale.
Artrocentesi: procedura e scopi
Dopo aver disinfettato accuratamente l’area da trattare con una soluzione di iodio liquido, viene iniettato nella zona interessata un anestetico locale.
Dopodiché si va ad inserire l’ago di una siringa sterile all’interno dell’articolazione per raccogliere facilmente il liquido sinoviale mediante aspirazione.
Se il punto dal quale estrarre il liquido sinoviale è difficile da raggiungere, l’artrocentesi può richiedere una guida ecografica.
Ma quando risulta necessaria?
I suoi scopi sono almeno tre: acquisire ulteriori informazioni necessarie per diagnosticare in modo preciso la patologia del ginocchio, alleviare la pressione dell’articolazione e rimuovere il liquido in eccesso per rendere più efficace un’eventuale terapia.
Tramite l’artrocentesi e l’analisi del liquido sinoviale si possono individuare alcune patologie importanti quali l’artrite settica, la gotta, l’artrite reumatoide, l’osteonecrosi, il versamento articolare, al fine di prescrivere la terapia più adatta.
L’artrocentesi consente inoltre di iniettare direttamente nell’articolazione i farmaci necessari per la cura di artrosi, tendinite, borsite, gotta, ecc (antibiotici, corticosteroidi).
Talvolta può essere somministrato acido ialuronico, per migliorare la mobilità e per lubrificare l’articolazione, con un’azione prolungata per diversi mesi.
Artrocentesi: effetti indesiderati
L’artrocentesi potrebbe comportare qualche piccolo inconveniente come lieve sanguinamento, ecchimosi, pigmentazione nell’area dell’iniezione ed è sconsigliata se nella zona da trattare è presente un’infezione in atto.
Dopo l’esecuzione dell’esame, viene consigliato qualche giorno di riposo e l’applicazione di ghiaccio.
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