Per riabilitazione dell’anca si intende il processo fisioterapico che consente di recuperare la piena autonomia e mobilità articolare, in seguito all’intervento di protesi d’anca.
I principali obiettivi della riabilitazione post-operatoria sono:
- Riduzione del dolore
- Insegnamento dei corretti schemi motori
- Evitare complicazioni come lussazioni, piaghe da decubito, trombi o edemi
- Potenziamento della muscolatura di anca e ginocchio
- Ripresa delle normali attività quotidiane
Di seguito andremo a vedere insieme come impostare la fisioterapia dell’anca e quali sono i cinque principali esercizi da eseguire per il recupero articolare.
Riabilitazione dell’anca: quando iniziare e quanto dura
La riabilitazione dopo l’intervento di artroprotesi d’anca inizia già dopo 48 ore dall’operazione: in questa fase delicata vengono eseguiti cauti movimenti di flessione ed estensione di ginocchio e caviglia (non in completa autonomia).
In seguito inizia il vero e proprio percorso riabilitativo con la guida del fisioterapista.
Ma quanto dura tale percorso fisioterapico?
Non esiste una risposta precisa poiché la durata varia in base al quadro clinico del singolo paziente.
In linea generale possiamo dire che il percorso riabilitativo può avere una durata variabile dalle 8 alle 10 settimane, con sedute 2-3 volte a settimana.
Per i primi 21-25 giorni è necessario evitare alcuni movimenti (come ad esempio una flessione dell’anca maggiore di 90°), in quanto potrebbero favorire la lussazione dell’anca.
Bisogna inoltre adottare alcuni piccoli accorgimenti come non utilizzare sedie o poltrone troppo basse, non accavallare le gambe, evitare di assumere la medesima posizione per molto tempo e così via.
A letto si raccomanda di non posizionarsi sul fianco operato senza il consenso del chirurgo: bisogna posizionarsi sul lato non operato con un cuscino posto tra le due gambe per evitare il rischio di lussazione.
Dopo i primi 20 giorni è possibile iniziare un programma terapeutico più intenso che comprende esercizi a secco e talvolta anche in acqua.
I principali esercizi per la riabilitazione dell’anca
Gli esercizi fisioterapici per questa tipologia di problema hanno come obiettivo il recupero dell’escursione articolare dell’anca operata (libertà di movimento) e il potenziamento della muscolatura di anca, coscia e ginocchio.
Inoltre è fondamentale riprendere la propriocezione dell’arto ossia la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista.
Eccovi in cinque principali esercizi:
- Anca e ginocchio Bending: da sdraiato con la testa leggermente rialzata, posizionare un asciugamano sotto la gamba del lato operato. Tirare verso l’alto e poi verso di voi l’asciugamano per far scorrere il tallone verso i glutei. Mantenere la posizione per qualche secondo e ripetere.
- Ponte: da supino a letto si mantiene l’arto operato disteso e si flette invece l’arto sano. Premendo sulla pianta del piede bisogna alzare il bacino verso l’alto e sostare in questa posizione per qualche secondo e poi tornare ad appoggiare il bacino sul letto.
- Estensione dell’anca: in piedi con le mani appoggiate ad un sostegno (ad esempio un tavolo) portare l’arto operato teso all’indietro contraendo il gluteo. Mantenere la posizione per qualche secondo e riportare l’arto avanti.
- Flessione dell’anca: in piedi con le mani appoggiate ad un sostegno solido, alzare la coscia dell’arto operato portando il ginocchio verso l’alto (il ginocchio e l’anca devono arrivare entrambe all’ angolo retto). Sostare in questa posizione qualche secondo e poi riportare il piede a terra.
- Abduzione dell’anca: in piedi sempre con le mani appoggiate ad un sostegno, alzare lateralmente l’arto operato fino al massimo tollerato. Attendere qualche secondo in questa posizione e riportare il piede a terra.
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