La tendinite di De Quervain è una infiammazione dei tendini del pollice, in particolare di due strutture molto importanti: l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice.
Questi tendini scorrono in un piccolo canale situato sul lato del polso, vicino alla base del pollice, e permettono i movimenti di apertura e distensione.
Quando si infiammano o il loro passaggio si restringe, anche un gesto semplice come afferrare una tazza o ruotare il polso può diventare doloroso.
Spesso si parla indifferentemente di “tendinite di De Quervain” o di “morbo di De Quervain”, ma non sono esattamente la stessa cosa.
Il termine tendinite indica l’infiammazione acuta dei tendini e della loro guaina, generalmente causata da movimenti ripetuti o da un sovraccarico funzionale.
Il morbo di De Quervain, invece, descrive una condizione più cronica e strutturata, in cui l’infiammazione ha portato a un ispessimento della guaina e a una limitazione meccanica dello scorrimento dei tendini.
Dal punto di vista anatomico, è una patologia che coinvolge il primo compartimento dorsale del polso, dove i due tendini scorrono in uno spazio ristretto sotto un piccolo legamento fibroso.
Quando questo spazio si infiamma o si restringe, i tendini scorrono con difficoltà, provocando dolore, rigidità e gonfiore.
È un disturbo frequente tra le persone che compiono movimenti manuali ripetitivi — come digitare, sollevare oggetti o utilizzare il mouse — ma anche tra le neo-mamme che sollevano spesso il proprio bambino.
Sintomi della tendinite di De Quervain
Il sintomo più caratteristico della tendinite di De Quervain è un dolore localizzato sul lato del polso, in prossimità della base del pollice.
All’inizio si può percepire un fastidio lieve solo durante alcuni movimenti, ma tende a diventare più intenso e continuo con il passare dei giorni, fino a limitare anche le azioni più semplici.
Il dolore può irradiarsi lungo l’avambraccio o verso il pollice, accompagnandosi spesso a gonfiore e rigidità articolare nella zona interessata.
Chi ne soffre riferisce difficoltà in gesti quotidiani come afferrare oggetti, scrivere, usare il mouse o sollevare un bambino, poiché questi movimenti mettono in tensione i tendini infiammati.
In alcuni casi, è possibile avvertire anche una sensazione di scatto o attrito quando il pollice si muove, segno che il tendine fatica a scorrere nella sua guaina.
Un test molto utile per riconoscere il disturbo è il test di Finkelstein: consiste nel piegare il pollice all’interno del pugno e flettere il polso verso il mignolo.
Se questo movimento provoca un dolore acuto e puntiforme nella parte esterna del polso, il test risulta positivo e indica la probabile presenza della tendinite di De Quervain.
Riconoscere precocemente questi sintomi è fondamentale per evitare che l’infiammazione diventi cronica e più difficile da trattare.
Cause e fattori di rischio della tendinite di De Quervain
La tendinite di De Quervain è causata principalmente da movimenti ripetitivi del polso e del pollice, che con il tempo provocano microtraumi ai tendini e alla loro guaina.
Azioni come scrivere al computer, usare il mouse, impugnare uno smartphone, cucinare o sollevare oggetti di peso possono generare un sovraccarico meccanico, specialmente se svolte in modo continuo e senza pause.
Tra le attività lavorative più a rischio troviamo quelle che richiedono gesti manuali ripetuti, come parrucchieri, artigiani, operatori sanitari e musicisti.
Anche alcuni sport, come il tennis o il sollevamento pesi, possono contribuire all’infiammazione, in particolare se la tecnica o la postura non sono corrette.
Un altro fattore rilevante è rappresentato dalle alterazioni ormonali post-gravidanza.
Molte neo-mamme sviluppano la tendinite di De Quervain a causa dello sforzo ripetuto nel sollevare e sostenere il bambino, unito ai cambiamenti ormonali che rendono i tessuti più sensibili all’infiammazione.
Infine, esiste anche una predisposizione individuale: alcune persone presentano una conformazione anatomica più stretta del canale in cui scorrono i tendini, rendendoli più vulnerabili.
In questi casi, anche un’attività moderata può scatenare i sintomi.
Diagnosi della tendinite di De Quervain

La diagnosi della tendinite di De Quervain si basa principalmente sull’esame clinico e sull’osservazione dei sintomi da parte di uno specialista, come un ortopedico, un fisiatra o un fisioterapista esperto.
Durante la visita, il professionista valuta la localizzazione del dolore, la mobilità del polso e del pollice e la presenza di eventuale gonfiore o limitazione funzionale.
Uno dei test più affidabili è la manovra di Finkelstein, già citata in precedenza: il paziente chiude il pollice nel pugno e flette il polso verso il lato del mignolo.
Se questo movimento provoca un dolore acuto e localizzato sul lato del polso, il test è considerato positivo e conferma la sospetta infiammazione dei tendini.
È una prova semplice ma estremamente indicativa, che consente di distinguere la tendinite di De Quervain da altre patologie simili, come le artrosi o le infiammazioni dei tendini estensori.
In alcuni casi, lo specialista può richiedere esami strumentali per una conferma diagnostica o per valutare la gravità del disturbo.
L’ecografia muscolo-tendinea è la più utile, perché permette di visualizzare lo stato dei tendini e della guaina sinoviale, individuando eventuali ispessimenti o accumuli di liquido.
In situazioni particolarmente complesse, può essere richiesta una risonanza magnetica, ma nella maggior parte dei casi la diagnosi è clinica e immediata.
Trattamento della tendinite di De Quervain
Il trattamento della tendinite di De Quervain dipende dalla gravità dei sintomi e dal tempo trascorso dall’insorgenza del dolore.
Nella maggior parte dei casi, è possibile ottenere ottimi risultati con terapie conservative, senza dover ricorrere alla chirurgia.
L’obiettivo principale è ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e ripristinare la normale funzionalità del polso e del pollice.
Terapie conservative
La prima cosa è il riposo funzionale, ovvero la sospensione o la riduzione dei movimenti che provocano dolore.
Continuare a sollecitare il tendine infiammato può peggiorare la situazione e prolungare i tempi di recupero.
L’applicazione di ghiaccio più volte al giorno aiuta a diminuire gonfiore e infiammazione, mentre l’uso di farmaci antinfiammatori (FANS), sotto consiglio medico, può ridurre il dolore nelle fasi acute.
Per proteggere la zona, è spesso indicato l’utilizzo di un tutore ortopedico o di una stecca di immobilizzazione, che mantiene il polso e il pollice in posizione neutra, consentendo ai tendini di guarire.
Nei casi più resistenti, lo specialista può ricorrere a infiltrazioni di corticosteroidi, che agiscono rapidamente sull’infiammazione e alleviano i sintomi in pochi giorni.
Fisioterapia ed esercizi
Quando il dolore si riduce, la fisioterapia diventa essenziale per completare il recupero.
Attraverso tecniche manuali mirate, il fisioterapista aiuta a sciogliere le aderenze e migliorare lo scorrimento dei tendini.
A seconda del caso, si possono utilizzare terapie fisiche come laser, tecarterapia o onde d’urto focali, efficaci nel ridurre l’infiammazione e stimolare la guarigione dei tessuti.
Parallelamente, vengono introdotti esercizi di stretching e rinforzo specifici per i muscoli del pollice e del polso.
Questi esercizi, eseguiti con costanza e sotto supervisione, migliorano l’elasticità, la forza e la coordinazione, riducendo il rischio di recidiva.
Un aspetto fondamentale è la rieducazione al movimento, ossia imparare a utilizzare correttamente il polso nelle attività quotidiane per evitare nuovi sovraccarichi.
Chirurgia (quando è necessaria)
La chirurgia viene presa in considerazione solo nei casi in cui la tendinite di De Quervain non risponde ai trattamenti conservativi o si presenta in forma cronica.
L’intervento, eseguito in anestesia locale e in regime ambulatoriale, consiste nella liberazione del tendine: il chirurgo incide la guaina che lo avvolge per creare più spazio e consentirne lo scorrimento libero.
Si tratta di un’operazione semplice e sicura, con tempi di recupero generalmente brevi: dopo circa due settimane è possibile rimuovere i punti e iniziare una leggera mobilizzazione.
La fisioterapia post-operatoria aiuta a recuperare forza e mobilità in modo graduale.
Nella maggior parte dei casi, la prognosi è ottima e il paziente torna a svolgere le normali attività senza dolore né limitazioni.
Tempi di recupero e prevenzione
I tempi di recupero dalla tendinite di De Quervain possono variare in base alla gravità dell’infiammazione e alla tempestività del trattamento.
Nei casi lievi, se la diagnosi è precoce e si interviene subito con il riposo e la fisioterapia, il dolore può ridursi nel giro di 2-3 settimane.
Quando invece l’infiammazione è più avanzata o trascurata, possono essere necessari diversi mesi per ottenere una guarigione completa.
Dopo un eventuale intervento chirurgico, il recupero funzionale del polso e del pollice avviene solitamente entro 4-6 settimane, con l’aiuto della Fisioterapia con esercizi di mobilità e rinforzo graduale.
Una volta superata la fase acuta, è fondamentale prevenire le recidive, adottando alcune semplici abitudini quotidiane.
Fare pause regolari durante le attività manuali aiuta a evitare il sovraccarico dei tendini.
È importante anche curare l’ergonomia sul lavoro, ad esempio regolando altezza di sedia e scrivania, utilizzando mouse e tastiera ergonomici o variando spesso la posizione della mano.
Infine, la fisioterapia preventiva e gli esercizi di mantenimento svolgono un ruolo chiave per mantenere i tendini elastici e forti.
Bastano pochi minuti al giorno di stretching e mobilizzazione per preservare la salute del polso e del pollice.
Prevenire è sempre la strategia migliore per evitare che il dolore ritorni e mantenere una buona funzionalità nel tempo.
Conclusioni
La tendinite di De Quervain è una di quelle condizioni che ci ricordano quanto gesti apparentemente banali — come afferrare una tazza, usare il telefono o scrivere al computer — possano essere davvero complicati per qualcuno.
Spesso non diamo importanza a un piccolo dolore al polso, convinti che passerà da solo, finché non ci accorgiamo che ogni movimento diventa un piccolo problema.
È in quel momento che comprendiamo quanto il nostro corpo abbia bisogno di ascolto, di pause e di equilibrio.
Questa patologia non riguarda solo i tendini: racconta molto del nostro stile di vita moderno, fatto di velocità, ripetizione e mancanza di tempo per la cura di sé.
La tecnologia ci ha reso più produttivi, ma anche più esposti a disturbi legati alla postura e al sovraccarico.
Imparare a rallentare, a riconoscere i segnali del corpo e ad agire prima che il dolore diventi cronico, è forse la forma più autentica di prevenzione.
Ogni percorso di guarigione, in fondo, è anche un momento di consapevolezza.
Curare una tendinite come quella di De Quervain non significa solo ridurre l’infiammazione, ma riconnettersi con il proprio corpo, capire i suoi limiti e imparare a rispettarli.
È un invito a ritrovare armonia tra ciò che facciamo e ciò che sentiamo — perché anche il gesto più piccolo, se compiuto con attenzione, può diventare un atto di benessere.