Il mal di schiena, noto anche come lombalgia, è uno dei disturbi più diffusi nella popolazione che può avere diverse origini: protrusioni, ernie del disco, infiammazione del nervo sciatico o del nervo crurale, osteoporosi, difetti posturali e così via.
Viene descritto di solito come un dolore improvviso percepito a livello della regione lombare della colonna vertebrale e della muscolatura circostante (che può irradiarsi anche lungo le gambe e i glutei) ostacolando anche i movimenti più semplici.
Ogni caso è diverso da un altro e anche se due pazienti riferiscono la medesima sintomatologia dolorosa, difficilmente le cause saranno le stesse: considerata l’enorme varietà di possibili cause del mal di schiena, l’osteopatia è senza dubbio l’approccio migliore per curare questo disturbo.
Spesso si dà per scontato che il mal di schiena sia stato causato da qualche trauma come uno strappo muscolare, uno sforzo eccessivo oppure un infortunio sportivo, ma in realtà alla base di questo problema possono esserci anche disfunzioni viscerali, ansia e stress e alcune malattie croniche come l’artrite o patologie renali.
In che modo agisce l’osteopata? Scopriamolo insieme.
Osteopatia: in cosa consiste?
L’osteopatia è una terapia che si basa esclusivamente su tecniche manuali non invasive per la diagnosi e il trattamento della patologia: il suo scopo è individuare la causa alla base della comparsa del sintomo, per eliminare le interferenze che non consentono all’organismo di guarire, sfruttando i propri meccanismi di autoregolazione.
Attraverso tecniche di manipolazione dei muscoli, dei tessuti molli e di mobilizzazione articolare, l’osteopata può favorire il ripristino di una buona mobilità articolare e il miglioramento dell’assetto posturale, oltre a garantire la riduzione del dolore.
Una volta effettuato il colloquio e i test lo specialista andrà a creare una terapia specifica per la risoluzione del problema: l’osteopata esamina e tratta, oltre alla regione lombare, anche altre aree del corpo per capire se ci sono altri distretti coinvolti in questa disfunzione.
Approccio osteopatico per il mal di schiena
L’approccio osteopatico al mal di schiena prevede 3 fasi:
- Anamnesi: si parte con un colloquio, durante il quale l’osteopata, oltre ad analizzare i vari sintomi, indaga sulle abitudini di vita (postura al pc, attività sportiva, abitudini alimentari, traumi attuali o pregressi ecc) e prende in esame i diversi esami diagnostici eseguiti (TAC, radiografie, RMN).
- Profilassi posturale: si passa ad una prima valutazione di tipo osteopatico, durante la quale l’osteopata valuta i tessuti mediante la palpazione ed esegue un’analisi posturale per escludere l’ipotesi ce il dolore sia dovuto a posizioni non corrette.
- Riduzione sintomatologia con le manipolazioni: l’osteopata attua una serie di tecniche manuali che agiscono sui tessuti e sugli organi (massaggio, manipolazione spinale, tecnica dell’energia muscolare e così via) per ridurre dolore e rigidità di muscoli e articolazioni, alleviare la tensione muscolare e migliorare il flusso sanguigno.
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