Dolore al gomito: cosa è l’epincodilite

L’epicondilite, nota come “gomito del tennista”, è una delle patologie più comuni dell’arto superiore.

Si tratta di un disturbo degenerativo micro-traumatico, caratterizzato dall’infiammazione dolorosa dei tendini epicondiloidei, ossia quelli che collegano i muscoli dell’avambraccio con la parte esterna del gomito.

L’epicondilite è determinata da un sovraccarico funzionale nella zona del gomito, che si verifica quando i muscoli e i tendini di questa regione anatomica sono costretti a sforzi eccessivi e ripetuti.

Quali sono le cause?

Questa patologia colpisce tutti coloro che per ragioni professionali o per svago, tendono a compiere con il braccio e la mano gesti meccanici e ripetitivi per lunghi periodi, sollecitando eccessivamente l’articolazione del gomito.

Tra le altre cause abbiamo ripetuti microtraumi oppure un danno diretto dell’epicondilo laterale, come un movimento scorretto o l’eccessiva estensione dell’avambraccio.

Tra i principali fattori di rischio abbiamo:

  • Attività sportive: tennis, badminton, lancio giavellotto, golf, scherma, ecc.
  • Attività professionali che comportano movimenti ripetitivi di gomito, polso e mano: muratori, carpentieri, falegnami, giardinieri, pittori, musicisti, sarti, ecc.
  • Fumo di sigaretta
  • Età: uomini e donne tra i 35 e i 54 anni rappresentano la popolazione più colpita.

Quali sono i sintomi dell’epicondilite?

Il sintomo principale di questa patologia è il dolore: inizialmente si manifesta soltanto quando si compiono gesti specifici che interessano l’articolazione del gomito ma con il progredire della patologia, si cronicizza fino a diventare invalidante.

Tra gli altri sintomi avvertiti dai pazienti affetti da epicondilite abbiamo:

  • Difficoltà a compiere gesti quotidiani (aprire una bottiglia, reggere una borsa, girare una chiave nella serratura, ecc)
  • Difficoltà a distendere il braccio
  • Perdita di forza nella presa
  • Debolezza dell’avambraccio

Nei casi più gravi se non si interviene sull’infiammazione tendinea, il gomito si gonfia e appare arrossato e il dolore può irradiarsi lungo l’avambraccio verso la parte posteriore della mano.

Terapia e cura

Nel caso in cui i sintomi siano insorti da un breve periodo di tempo, è possibile optare per una terapia conservativa che consiste in:

  • Riposo: bisogna immediatamente sospendere l’attività ripetitiva responsabile dell’infiammazione fino alla regressione dei sintomi.
  • Assunzione di farmaci antinfiammatori (uso orale e topico)
  • Utilizzo di tutore: utile per mantenere l’arto fermo e consentire ai tendini di rigenerarsi.
  • Infiltrazioni di acido ialuronico: per favorire la rigenerazione delle cartilagini e offrire sollievo immediato.
  • Tecarterapia
  • Laserterapia

A queste cure “passive” bisogna associare cure di tipo riabilitativo funzionale che prevedono l’attiva collaborazione del paziente: la fisioterapia consente non solo di recuperare appieno le funzionalità del braccio ma previene anche le recidive, andando a correggere il movimento ripetitivo che ha generato questa patologia.

Il trattamento chirurgico dell’epicondilite è indicato soltanto alla persistenza della sintomatologia in seguito alla terapia conservativa o negli stadi più avanzati della patologia.

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