La spalla dello sportivo: rischi e rimedi

L’articolazione della spalla rientra nel gruppo delle “enartrosi” ossia le articolazioni dotate di un’ampia capacità di movimenti sui tre piani dello spazio.

Dal momento che è sottoposta a molteplici sollecitazioni, questa articolazione presenta un elevato rischio di traumi.

Tale rischio è ovviamente più alto per coloro che praticano attività sportive, soprattutto quelle che richiedono un coinvolgimento importante dell’arto superiore.

Ma quali sono gli infortuni più comuni in questo distretto? Quali sono i rimedi? Scoprilo insieme alla Clinica dello Sport.

Spalla dello sportivo: rischi

Gli sport che sovraccaricano maggiormente la spalla sono:

  • Sport da contatto (judo, pugilato, arti marziali, ecc)
  • Sport overhead, ossia quelli che si praticano con movimenti che portano l’arto superiore sopra la testa (baseball, pallavolo, tennis, lancio del giavellotto, sollevamento pesi, alcuni stili di nuoto ecc.

Negli sport da contatto i problemi di instabilità come le sublussazioni e le lussazioni sono molto frequenti.

Parliamo di lussazione quando due o più capi articolari perdono definitivamente il contatto, mentre la sublussazione è una perdita di contatto solo temporanea.

La lussazione della spalla avviene quasi sempre anteriormente e consiste nella fuoriuscita della testa dell’omero dalla sua sede articolare (ossia la cavità glenoidea della scapola).

Negli sport overhead le condizioni dolorose interessano fondamentalmente il gruppo muscolare della cuffia dei rotatori.

Quest’ultima è una struttura fondamentale per il funzionamento della spalla, costituita dai tendini di quattro muscoli che originano dalla scapola e si inseriscono sulla testa dell’omero.

Tali muscoli, contraendosi in maniera coordinata, mantengono la testa dell’omero ben adesa alla superficie articolare della scapola e consentono di muovere la spalla in rotazione.

Durante i movimenti di lancio (come nel baseball), dell’attacco o del servizio (per esempio nel tennis o nella pallavolo) l’atleta tende a compiere il gesto in abduzione con extra rotazione esterna dell’arto superiore.

Se questo movimento viene ripetuto molte volte si può andare incontro alla lesione dei tendini della cuffia dei rotatori (in particolare il tendine del sovraspinoso).

Questo fenomeno di schiacciamento del tendine, che si accentua quando si mantiene il braccio in posizione elevata, può divenire doloroso e indurre forti limitazioni nei movimenti dell’arto superiore (difficoltà a sollevare il braccio anche per compiere gesti quotidiani come vestirsi o pettinarsi).

Quali sono i rimedi?

Di norma, dopo aver eseguito una radiografia per escludere fratture si procede che una terapia di tipo conservativo in cui si richiede al paziente di non svolgere tutte quelle attività che gli procurano dolore (gli atleti dunque devono immediatamente interrompere la loro pratica sportiva).

Per alleviare la sintomatologia si procede con impacchi di ghiaccio e farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene o ketprofene. E’ fondamentale immobilizzare il braccio per alcune settimane con l’aiuto di un bendaggio o di un tutore.

Se il problema non si risolve, bisogna sottoporsi all’intervento chirurgico che può essere eseguito in artroscopia.

Sia nel caso di trattamento conservativo che nel caso di intervento chirurgico, al termine del periodo di immobilizzazione è necessario un percorso di riabilitazione specifico.

Inizialmente il percorso si concentrerà sul recupero graduale della capacità di movimento dell’articolazione, dopodiché punterà ad un rinforzo muscolare per aumentare la stabilità della spalla e migliorarne coordinazione e gestualità.

Approfondisci: https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/spalla/la-spalla-nello-sport/