Riabilitazione dopo intervento piede piatto

Il piede piatto si riferisce ad una condizione in cui l’arco del piede tende ad appiattirsi

L’intervento per la correzione del piede piatto ha come obiettivo quello di riallineare il retropiede (formato dall’astragalo e dal calcagno) che è ruotato internamente.

Ma cosa bisogna fare dopo l’operazione? In cosa consiste la riabilitazione fisioterapica?

Scopriamolo insieme.

Piede piatto: sintomi e cause

Il piede piatto (noto anche come piede iperpronato) si riferisce all’appiattimento della volta plantare (la zona della pianta del piede che in situazioni fisiologiche non tocca il pavimento quando si è in posizione eretta) e dalla valgo-pronazione del calcagno.

Sebbene in una fase iniziale il piede piatto risulti asintomatico, nel corso tempo può determinare dolore nelle zone del tallone, gonfiore alla caviglia, difficoltà ad indossare le scarpe e sensazione di alterazione dell’equilibrio.

I piedi piatti inoltre causano mal di schiena (a causa della cattiva distribuzione del peso corporeo), problemi alle caviglie e al ginocchio (perché la piana piatta altera il corretto allineamento delle gambe) e disturbi come tendinite o alluce valgo.

Tra i fattori che possono influire sulla possibilità di sviluppare questa problematica abbiamo: obesità, artrite, lesioni traumatiche al piede o alla caviglia, malattie come la sindrome di Ehlers-Danlos e Marfan oppure un’alterazione morfologica congenita.

Intervento piede piatto

L’intervento per il piede piatto(noto come endortesi) è un’operazione mininvasiva in anestesia locale che consiste nell’introduzione di una vite all’interno del seno del tarso mediante un piccolo foro.

Già dal giorno successivo all’operazione è possibile camminare con i tutori con l’aiuto delle stampelle.

Nel bambino subito dopo l’intervento viene applicato un tutore/stivaletto per immobilizzare l’area caviglia/piede per circa 15 giorni senza carico e per altri 15 giorni con carico progressivo.

Dopo circa un mese dall’intervento si può rimuovere il tutore e iniziare la ginnastica riabilitativa.

Nell’adulto invece il post-operatorio prevede che il paziente inossi un tutore per almeno 30 giorni senza carico, dopodiché si passa alla riabilitazione.

Il ruolo della riabilitazione fisioterapica

La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nella ripresa della normale deambulazione e ha come obiettivo quello di:

  • Stimolare l’attività per ridurre i rischi associati al periodo di inattività;
  • Rafforzare i gruppi muscolari utili al sostegno del piede
  • Ripristinare la libertà di movimento dell’articolazione del piede

Il percorso fisioterapico dopo l’intervento per la correzione del piede piatto dura circa 2-3 mesi e prevede:

  • Progressivo addestramento alla deambulazione con le stampelle (e dopo 10 giorni senza stampelle);
  • Lavoro di propriocezione ed equilibrio;
  • Addestramento a salire e scendere le scale:
  • Rinforzo muscolare degli arti inferiori;
  • Stretching degli arti inferiori;
  • Mobilizzazione della caviglia e del piede;
  • Addestramento alla percezione della posizione del retropiede;

La prevenzione per il piede piatto

Tra le prime misure da adottare per prevenire l’insorgenza del piede piatto abbiamo l’utilizzo di calzature comode, flessibili e ben aderenti al suolo.

È importante inoltre mantenere sotto controllo il peso corporeo e correggere eventuali posture errate.

Esistono inoltre alcuni esercizi per ottimizzare lo sviluppo corretto della pianta del piede: camminare in punta di piedi oppure camminare scalzi in spiaggia o su un terreno irregolare esercita i tendini e i muscoli del piede, riducendo l’eventuale comparsa della patologia.

Puoi richiedere una prima valutazione gratuita presso la Clinica dello Sport® compilando questo modulo.

In alternativa vienici a trovare presso:

Clinica dello Sport®
Via la Louviére, 4/6, 06034 Foligno PG
Tel: 074222924